Secondo l’economista Jeremy Rifkin, la nostra civiltà ha misurato il “valore degli individui, con il valore di mercato del loro lavoro”.
Questa sovrapposizione tra ruolo/status del professionista e ruolo/status della persona fa sì che il lavoro sia oggi la spina dorsale che struttura il modo in cui la gente vive, viene a contatto con la realtà sociale e materiale e viene delineato il prestigio e l’autostima.
Ciò è vero nel bene (carriera, potere, retribuzione) e nel male (demotivazione, stress, conflittualità).
In tal senso è utile la vista di Bellah, sociologo americano, rispetto ai tre significati principali che il lavoro può assumere nella vita delle persone:
- “il lavoro come impiego”: è considerato come un modo per guadagnare e avere sicurezza e supporta l’identità attraverso il consolidamento economico
- “il lavoro come carriera”: vede l’identità delle persone affermarsi attraverso il successo e il prestigio sociale
- “il lavoro come desiderio”: costituisce un ideale inseparabile della persona ed è fondante per la sua identità
Se il lavoro è parte fondante dell’identità dell’individuo, il counseling può aiutarti a capire meglio cosa il lavoro rappresenta per te e quale direzione professionale vuoi intraprendere.
Ecco perché puoi investire su sessioni on-line o in presenza a Bologna del coach di tua fiducia.