Certo, il counseling in presenza ha in sé il calore della relazione, ma cosa possiamo dire del counseling online?
Prima di descrivere nel dettaglio il valore del counseling online e il valore che può portare a coloro che ne fanno ricorso, spediamo due parole sul counseling, una disciplina ancora poco pratica nel nostro Paese.
Il life counseling, così come il counseling aziendale, è un’ attività che aiuta il cliente a riconoscere con maggiore chiarezza le proprie risorse, attraverso l’ascolto attivo e una relazione empatica. In particolare, il counselor agevola il cliente nella definizione più autentica dei propri vissuti in merito ad un tema specifico e lo supporta nella scelta di azioni funzionali per affrontare difficoltà momentanee.
Questo cambiamento accade più facilmente in un clima di accettazione e assenza di giudizio dei propri vissuti emotivi. Il counselor, infatti, è un professionista esperto nel creare le condizioni ottimali per l’esplorazione, la comprensione di sé e la crescita.
Possiamo quindi definire il counseling, così come il counseling online, come un processo che mira a migliorare la qualità di vita del cliente, sostenendo e sviluppando le potenzialità della persona, promuovendone atteggiamenti attivi, propositivi e stimolando le capacità di scelta.
Detto questo, quanti sono gli aspetti che caratterizzano il counseling online?
Se il counseling è orientato al benessere e cerca di sostenere il cliente a esplorare i processi evolutivi che sta vivendo, le fasi di transizione e gli stati di crisi o di opportunità, nel counseling online questo si realizza attraverso una relazione a distanza che, solitamente, avviene attraverso delle video-sessioni (su piattaforme come Zoom).
Viene a mancare la prossemica fisica, così come alcuni riti e gestualità che si interpongono tra due esseri umani quando comunicano vis a vis.
La comunicazione avviene prevalente sul piano verbale, sulle parole che il counselor e il cliente si scambiano. Meno spazio è lasciato alla comunicazione paraverbale, e ancor meno a quella non verbale.
Se è vero che le ricerche dimostrino come nel counseling a distanza si riesca a lavorare di meno sul piano delle emozioni, al tempo stesso questa dimensione emotiva non è del tutto assente, mentre la dimensione cognitiva può addirittura beneficiare della distanza: il numero di parole che il counselor online e il suo cliente si scambiano ogni minuto di conversazione solo solitamente maggiori della “quantità di comunicazione” che avviene nelle relazioni in presenza.
Occorre, inoltre, ricordare che il counseling, così come il counseling online, più che una scienza, è un’arte, simile a quella antica che Socrate aveva chiamato “maieutica” (l’arte della levatrice) e che, passando attraverso il dialogo, riusciva a far “tirar fuori” all’allievo pensieri, desideri e obiettivi assolutamente personali, a differenza di quanti volevano imporre il proprio punto di vista agli altri con la retorica e l’arte della persuasione. E in questo lavoro maieutica lo strumento digitale può essere un utile alleato perché consente la condivisione veloce di molte risorse (esercizi, mappe mentali,…) facilmente reperibili attraverso un PC.
Infine, occorre ricordare che anche il counseling online può trovare applicazione sia nell’ambito personale che lavorativo, declinandosi differentemente a seconda del target e delle finalità che si pone: dal counseling individuale a quello di gruppo, fino ad arrivare al counseling organizzativo.
Niente paura, allora, di fronte alla ricchezza che il counseling può portare anche quando si manifesta come counseling online.