A volte il lavoro è fonte di stress. Ma se ti sforzi, riesci a immaginare un lavoro nel quale produci ricchezza senza fare affatto fatica?
No, non mi riferisco a truffe del tipo “clicca qui per vincere!”. Eppure, le situazioni lavorative nelle quali ciò è possibile ad oggi, nella società post-industriale, riguardano il 70% dei lavoratori, mentre al tempo di Marx coinvolgevano solo il 6% della forza lavoro.
Ormai la creatività predomina sulla manualità e i confini tra lavoro, studio e gioco si confondono. Nella società attuale la maggior parte dei lavori ripetitivi e noiosi è stata delegata alle macchine; all’uomo è rimasto il monopolio sulla creatività. Questa fusione genera l’“ozio creativo”, ovvero una situazione in cui si lavora senza accorgersi di farlo.
Oggi, infatti, per molti è possibile raggiungere un “ozio creativo”, come l’ha teorizzato il professor De Masi, che si riferisce a quella condizione fortunata di chi, svolgendo un lavoro di tipo intellettuale o artigianale, allo stesso tempo, appunto lavora, crea ricchezza e si diverte perché l’attività gli piace.
Per questo motivo, quanto più ci saranno nel tuo lavoro degli elementi che ti coinvolgono e ti piacciono, quanto più potrai entrare nella dimensione dell’ozio creativo per mescolare il piacere del gioco con il “dovere” del lavoro, fino a farli diventare un tutt’uno proprio perché perderai i confini tra i due ambiti. Per questo, diventerai molto più efficace proprio perché ci sarà perfetto allineamento tra ciò che vuoi fare e ciò che devi fare.
Se vuoi riflettere sul rapporto che hai con il tuo lavoro a Bologna il coaching può darti un supporto.