Pensando al lavoro molti pensano allo stress, alla fatica, alla privazione di libertà. Ma il lavoro può essere molto altro. Pensa a Roger Federer: il suo lavoro è il tennis, la sua passione è il tennis. Anche per Howard Schultz, amministratore delegato di Starbucks, il successo è nato dalla sua passione per il caffè, al centro del business della sua azienda. Ok, sono casi estremi di successo, ma quale messaggio ti possono raccontare?
Ultimo aggiornamento articolo: 20 Ottobre 2017
Il primo, banale, è che “se il lavoro piace, è meglio”. Ma c’è un secondo principio che puoi considerare quando costruisci il tuo percorso professionale: solo quando il tuo lavoro è importante per te, suscita passione e ricerca dell’eccellenza, ti appassiona e ti fa chiedere perché (al di là che le cose funzionino) e ti spinge ad apprendere e innovare. Non c’è altro che funzioni, nel lavoro, più della passione. Il resto è mero scambio economico tra il tuo tempo e il denaro del datore di lavoro. In questo caso, però, aspettati di essere trattato alla stregua di un mercenario.
Non importa che tu sia un tennista o un amministratore delegato: questo vale anche per il giovane ingegnere neolaureato, per lo specialista agroalimentare e per l’estetista. Qualunque sia il tuo mestiere, avrai tanto più successo quanta più passione ti coinvolgerà nel dedicare quotidianamente la tua attenzione a ciò che fai. D’altro canto, se ogni giorno provi noia, paura, rabbia verso un lavoro che odi, preparati non solo a sofferenza ma anche, sicuramente, a insuccessi professionali.
E quindi? In questo caso puoi accettare il presente solo se puoi già da oggi progettare un futuro dove passione e lavoro si sposino felicemente. Il counseling a Bologna o nella tua città ti può aiutare in questo.
Come diceva Henri Lacordaire: “Tra il passato, dove si trovano i nostri ricordi e il futuro dove si trovano le nostre speranze, esiste il presente, dove ci sono i nostri doveri”.